Si dice che tutte le storie belle, prima o poi, debbano avere un termine ma quello che Michele Mancin si aspettava dalla Cronoscalata Pedavena – Croce D’Aune, corsa nel recente weekend, era ben diverso da un epilogo capace di porre fine ad una incredibile serie di dieci podi consecutivi, ottenuti sulla Ferrari 458 Evo di Gaetani Racing.
Un filotto che, da quando il pilota di Rivà e la rossa di Maranello si sono incontrati, ha portato in dote quattro vittorie, due secondi e quattro terzi posti in altrettante partecipazioni in gara, uniti alla ciliegina sulla torta del titolo, in zona nord, nel Trofeo Italiano Velocità Montagna 2019.
Partito con gomme usate, per la prima tornata di prove libere al Sabato, il portacolori della scuderia di San Giorgio delle Pertiche chiudeva terzo di GT Cup ma lontano dal passo dei migliori, confermandosi anche nella successiva salita nonostante il cambio di coperture.
Data la posta in palio, la possibilità di giocarsi un posto al sole nel Campionato Italiano Velocità Montagna di categoria, Mancin partiva determinato alla Domenica, forse troppo, ed in gara 1 perdeva il controllo della vettura, andando ad impattare fatalmente contro un terrapieno.
Trasferta terminata anzitempo ed addio ad ogni sogno di gloria di rimonta nel tricolore.
“Dire che sono deluso è ben poca cosa” – racconta Mancin – “perchè eravamo venuti qui con tanta voglia di giocarci le nostre carte nel CIVM ed è invece andata male. È naturale che parliamo di competizioni e che quindi queste situazioni possono accadere ma mi sarebbe piaciuto poter portare avanti la serie di dieci podi consecutivi che avevamo con la rossa. Nelle prove libere non ci siamo espressi al meglio e, stranamente, siamo arrivati in cima con i freni che fumavano. Abbiamo controllato accuratamente, con il team, che tutto fosse in ordine ed infatti così era. Dire esattamente cosa è successo non ne sono in grado. Sono arrivato a staccare, prima di affrontare un tornante, in un punto dove volevo iniziare la frenata ed invece, a quanto pare, si è rivelato essere troppo tardi per farlo. Nella concitazione del momento sono riuscito a restare lucido e sono finito contro un terrapieno che, alla fine, è stato il male minore. Credo sia dall’ultimo rally vero, disputato nel 2017, che non mi ritiravo per una uscita di strada. Sono profondamente amareggiato, per i nostri partners e per tutto il team Gaetani Racing.”
Un finale di stagione, nel CIVM, che macchia un ruolino di marcia più che positivo per Mancin ma che, al tempo stesso, è riuscito a far emergere il valore umano della compagine patavina.
“Dopo l’impatto di gara 1 avevo il morale sotto le scarpe” – sottolinea Mancin – “ma Luca Gaetani, il titolare del team e presidente della scuderia, non ha mostrato il minimo interesse per i danni che avevo arrecato alla vettura. Come un buon padre di famiglia mi ha consolato, in ogni modo possibile, e questo mi ha scaldato davvero il cuore. Il suo comportamento, non smetterò mai di ringraziarlo, mi ha dato l’ennesima prova che Gaetani Racing non è soltanto un’ottima squadra corse ma è una vera e propria famiglia. Qui si resta uniti sia quando le cose vanno bene ma anche quando, purtroppo, vanno male. Sono molto orgoglioso di farne parte.”