La pioggia di Pedavena spegne il fuoco di Mancin

La trentaseiesima edizione della Cronoscalata Pedavena – Croce D’Aune doveva essere un appuntamento chiave e così è stato, con un affranto Michele Mancin che non può fare altro che abbandonare, definitivamente, il sogno cullato ad inizio stagione ovvero quello di riportare in Polesine il titolo tricolore.

Il due volte campione italiano, in classe A1600, ha vissuto un’annata decisamente travagliata, per due principali motivi: il primo è certamente legato al fattore tecnico, con una continua ricerca del giusto setup e con vari problemi incontrati lungo il cammino, ed il secondo è identificabile in due nomi, Rino Tinella ed Angelo Guzzetta, che si sono dimostrati avversari in grado di alzare notevolmente l’asticella della sfida.

Con le speranze ridotte al lumicino il portacolori della scuderia polesana Mach 3 Sport, assieme allo staff di Assoclub Motorsport, lavorava a testa bassa per presentarsi al massimo della forma all’appuntamento decisivo, quella salita bellunese che gli aveva regalato il titolo nel 2013.

Tre giorni di pioggia ininterrotta hanno cancellato così gli sforzi di tante ore di lavoro, rendendo inutile ogni tentativo di mantenere aperta la lotta.

 

“Sapevamo quanto dura fosse” – racconta Mancin – “ma, ad essere onesti, ci credevamo di poter invertire la rotta di questa stagione ma non ci siamo riusciti. Dopo essere partiti bene e dopo aver lottato, per vari appuntamenti, con Tinella siamo entrati in un tunnel senza fine. Tra i problemi tecnici che sbucavano nelle fasi pre gara, con furibonde corse per cercare la soluzione in grado di farci quantomeno partire, alla ricerca di un setup ottimale che non riuscivamo mai a raggiungere è arrivato pure il furioso rientro di Guzzetta. Digerita tutta la situazione, seppur a fatica, il lavoro svolto durante la scorsa settimana aveva riportato una moderata dose di fiducia. Quando siamo arrivati sul campo gara ed abbiamo visto la pioggia ci siamo demoralizzati del tutto. Dovevamo ripartire, ancora una volta, da capo e, vista la posta in palio, sapevamo già come sarebbe andata a finire.”

 

Sabato, giornata di prove ed il cronometro sembrava voler spingere Mancin a non demordere, con un buon terzo tempo davanti a Guzzetta nella prima tornata ed il quarto nella seconda.

Confermati i valori in campo al pilota di Rivà non restava che tentare un azzardo, per la giornata di gara, vista la tregua della pioggia ed un asfalto in progressivo asciugamento.

Una carta che, purtroppo, non si è rivelata vincente.

 

“Al via di gara 1” – sottolinea Mancin – “eravamo in condizioni di misto umido asciutto, quelle più difficili da interpretare. Abbiamo deciso di giocarci il tutto per tutto ed abbiamo montato gomme da asciutto. A pochi istanti dal nostro start si è scatenata nuovamente la pioggia e, in quel esatto momento, abbiamo capito che il nostro 2018 doveva andare così. Demoralizzati, non abbiamo nemmeno preso parte a gara 2. I miei più sinceri complimenti vanno ai miei avversari Tinella e Guzzetta. Anche sul bagnato si sono dimostrati davvero molto competitivi.”

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